Dalla lungimiranza politica di Manfredi Pulsinelli nasce nel 1989 il CCSRL, acronimo di Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti Lanciano (oggi Ecolan SpA), con lo scopo di fornire, in largo anticipo rispetto al cosiddetto “Decreto Ronchi” (che segnerà nel 1994 il più importante sparti-acque nella legislazione in tema di rifiuti), a ben 53 comuni soci della Val di Sangro impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, mettendo fine all’epoca delle cosiddette “discariche incontrollate”, buttatoi nei quali veniva sversato ogni tipo di rifiuto.
Nel 1990 viene indetta una gara d’appalto, alla quale partecipano 5 diversi concorrenti, avente ad oggetto la costruzione e la gestione di impianti di trattamento e di quella che diventerà la più grande discarica d’Abruzzo.
Nel 1992 la procedura si chiude con l’aggiudicazione ad un’ATI formata da ConsCoop di Forlì ed Ecologica Sangro Srl di Lanciano (le quali daranno vita al Consorzio Sevizi Ecologici del Frentano) della gara d’appalto avente ad oggetto la realizzazione della nuova dotazione impiantistica deputata alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti solidi urbani per l’intero territorio del Sangro-Aventino. Si tratta della realizzazione e la successiva gestione di una discarica in sostituzione di quella di Serre (chiusa nel 1994) per il conferimento del rifiuto tal quale (definita “soluzione provvisoria”) e della successiva realizzazione di impianti di trattamento (cosiddetta “soluzione definitiva”) che avrebbe consentito lo smaltimento in discarica del solo scarto di lavorazione esitato dal trattamento del rifiuto tal quale, trasformando di fatto l’impianto di smaltimento in una “discarica di servizio”.
In attesa della scelta della tecnologia impiantistica per il trattamento (all’epoca argomento ancora avveniristico), nel mese di dicembre 1994 vengono interrotti i conferimenti nella vecchia ed inadeguata discarica di Serre, e nel gennaio 1995 (grazie ad un provvedimento provvisorio al quale farà seguito l’autorizzazione definitiva del 15 luglio 1995) viene inaugurata la Discarica Consortile di Cerratina, la più grande d’Abruzzo con i suoi 2.050.000 metri cubi di capienza.
Il 30 aprile 2003 vede la luce la prima dotazione impiantistica del Polo: un “Piattaforma di Selezione di Tipo A” destinata al trattamento delle frazioni secche differenziate (carta, plastica, vetro, ingombranti, RAEE, ecc…). Nell’ottica di partenariato tra i due Enti, l’impianto viene costruito, avviato e gestito dall’Ecologica Sangro per circa un anno e mezzo, per poi essere ceduto gratuitamente all’allora Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti Lanciano, oggi Ecolan SpA, società che nel 2018 provvederà al suo ampliamento raddoppiandone la capacità di produzione.
L’intensa attività di partenariato tra Ecolan ed Ecologica Sangro prosegue allorquando nel mese di febbraio 2005 il concessionario inaugura un impianto di recupero energetico della potenza massima di 1,6 Megawatt (due motori da 0,8 Mwth ciascuno) capace di produrre energia per circa 5 mila famiglie attraverso lo sfruttamento del biogas da discarica dal quale viene ottenuto gas metano utilizzato come combustibile per le turbine che producono energia immessa nella rete nazionale. Tale attività genera un cospicuo beneficio per l’Ente Concedente in termini di contributo monetario erogato dapprima con un importo una tantum all’avvio dell’impianto, e successivamente ricevendo dal gestore una fee per ciascun kwt prodotto ed immesso in rete e su ciascun metro cubo di biogas sfruttato.
A seguito dell’evoluzione normativa in materia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che impedisce lo smaltimento del rifiuto cosiddetto “tal-quale”, l’intensa collaborazione tra Ecolan ed il suo gestore si arricchisce di un ulteriore importante attività: nel mese di marzo 2007 viene inaugurato un impianto di pre-trattamento della frazione indifferenziata destinato a separare in due il flusso di rifiuto: una frazione più secca (detta di “sopra-vaglio o “sovvallo”) avviata direttamente allo smaltimento, ed una più umida (detta di sotto-vaglio o più semplicemente “frazione umida”) destinata al trattamento meccanico biologico. Questa soluzione impiantistica temporanea viene adottata nelle more di individuare la migliore tecnologia da utilizzare per la realizzazione dell’impianto di trattamento che dovrebbe soddisfare la cosiddetta “soluzione definitiva”, sulla cui individuazione, purtroppo (unico punto dolente nei rapporti tra concedente e concessionario) non sarà mai trovato nessun accordo.
L’impianto di pre-trattamento opera ininterrottamente sino al gennaio 2013, mese nel quale viene bloccato da un’ulteriore evoluzione normativa regionale, la quale tra alterne vicende, permetterà dapprima il suo riavvio nel marzo del 2014 per poi decretarne la definitiva chiusura nel dicembre 2016. Si passa definitivamente nella nuova era dell’attività di smaltimento, che prevede il conferimento del solo scarto di trattamento delle diverse frazioni di rifiuto derivanti da una raccolta differenziata che, con la sempre più capillare copertura territoriale del metodo cosiddetto “porta a porta”, continuerà a ridurre la percentuale di rifiuto da conferire in discarica.
Nel febbraio 2012, a causa dello stallo venutosi a creare in occasione della mancata condivisione della soluzione impiantistica da adottare per la cosiddetta “soluzione definitiva”, il gestore/concessionario aziona un lodo arbitrale (unico strumento individuato dai patti convenzionali per risolvere le controversie eventualmente insorte tra le parti) che si concluderà il 13 gennaio 2014 con la stipula di un accordo arbitrale in sede conciliativa e che rappresenterà per gli anni a venire uno spartiacque nei rapporti tra i due enti: secondo questo accordo, infatti, il gestore/concessionario rinuncia definitivamente alla costruzione e gestione dell’impianto di trattamento definitivo di trattamento in cambio della realizzazione e gestione di tutti i futuri ampliamenti dell’impianto di smaltimento, tre dei quali già effettuati.
Sono tutt’ora allo studio nuove iniziative finalizzate ad incrementare il grado di collaborazione ed interazione tre Ecolan ed Ecologica Sangro, quali fra le altre, tariffe di smaltimento più vantaggiose da destinare agli scarti di lavorazione degli impianti di proprietà del Concedente (oggi la piattaforma di selezione, domani l’impianto di compostaggio); ampliamenti dell’impianto di smaltimento in termini di nuove volumetrie da destinare a servizio dell’impiantistica Ecolan da un lato, ed utili, dall’altro, ad assicurare l’incasso del corrispettivo di concessione (attualmente pari a 27 €/t) necessario a calmierare le tariffe applicate ai Comuni soci per i servizi offerti; realizzazioni di nuovi impianti in grado di sfruttare al meglio il biogas prodotto dalla discarica (circa 5 milioni id mc annui) stante l’avvenuto decorso del termine di sfruttamento energetico.
L’attività di gran lunga più importante alla base del rapporto concessorio tra Ecolan ed Ecologica Sangro è senz’altro la gestione della Discarica di Cerratina.
La continua evoluzione, tuttavia, del metodo di raccolta cosiddetta “porta a porta” che ha contribuito ad una drastica riduzione del rifiuto indifferenziato, unitamente alla realizzazione nella nostra regione di importanti impianti di trattamento di tutte le frazioni di rifiuto urbano (TMB per l’indifferenziato, Compostaggio per l’organico, Piattaforme di Selezione per il secco differenziato) per un verso, e la necessità, di contro, di mantenere una tariffa di smaltimento sostenibile, hanno inevitabilmente allargato il bacino di utenza della discarica consortile, la quale è passata da impianto quasi interamente dedicato al territorio di appartenenza (all’epoca in cui non esistevano gli impianti di trattamento) ad impianto di riferimento dell’intera Regione Abruzzo.
Dall’anno 2014 la selezione degli impianti di trattamento (siano essi con finalità di Recupero [R] che con finalità di Smaltimento [D]) ammessi allo smaltimento viene fatta esclusivamente da Ecolan mediante una procedura pubblica di manifestazione di interesse pubblicata nel mese di ottobre di ciascun anno a valere per l’esercizio successivo.
Nel medesimo periodo dell’anno viene stabilita la tariffa di conferimento per l’anno successivo determinata da diverse componenti:
una tariffa di gestione, calcolata sulla base del piano finanziario presentato dal gestore;
una tariffa di post-gestione, determinata dividendo l’importo complessivo necessario alle operazioni di capping (chiusura) e di gestione post-mortem trentennale della discarica, per il numero di metri cubi di capienza della stessa;
un corrispettivo di concessione destinato all’Ecolan dalla medesima determinata;
un ecoristoro destinato ai Comuni di Lanciano e Mozzagrogna, anch’esso determinato dall’Ente Concedente;
a queste componenti vanno aggiunte il tributo regionale (la cosiddetta “ecotassa”) di misura variabile in ragione della tipologia di trattamento effettuato dal singolo conferitore, e l’IVA calcolata nella misura del 10% sulla sommatoria delle precedenti componenti.
L’Ecolan fin dal 2014 ha avuto mandato dall’Assemblea dei Soci di stabilire per ciascun anno solare un limite massimo di 75.000 tonnellate conferibili, ma le continue emergenze susseguitesi nell’ultimo triennio hanno inevitabilmente determinato il superamento di tale limite.
Di seguito la tabella recante il dettaglio delle società gestrici di impianti che hanno conferito presso la discarica di Cerratina dal 2014 ad oggi (il 2020 è stimato sui volumi contrattualizzati):
La definizione di Bilancio Sociale è riferita all’esito di un processo con cui l’azienda rende conto dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’azienda stessa interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato di concessionario di un pubblico servizio, mettendo la PERSONA in primo piano. Le tabelle sotto riportate capovolgono nel vero senso della parola il concetto di risultato economico, riqualificando quelli che per la pratica contabile e le regole della finanza risultano essere costi o ricavi, negatività o positività, in UTILITÀ per ciascuna categoria di PERSONE che hanno partecipato alla produzione del servizio.
In questa logica si è provveduto a riclassificare tutti i bilanci ufficiali dal 1995 al 2019 (da quando cioè è iniziata l’attività di Ecologica Sangro nella sua qualità di gestore e concessionario) mettendo in luce come ogni voce di costo abbia rappresentato in questi anni di attività un RICAVO, una UTILITÀ per la serie di categorie di PERSONE che hanno lavorato a vario titolo per e nell’azienda.
Nel suo percorso di gestione responsabile l’Ecologica Sangro interagisce e coinvolge tutti i suoi interlocutori, interni (collaboratori e soci) ed esterni (fornitori, finanziatori, pubblica amministrazione, ente concedente, collettività ed ambiente), assumendosi nei confronti di ciascuno di essi precisi impegni.
Identificazione degli Stakeholder
COLLABORATORI: sono tutti coloro che intrattengono una relazione di subordinazione o di collaborazione che comporti l’esistenza di un rapporto gerarchico, rientrando in questa categoria anche coloro che rappresentano l’azienda all’esterno e ne curano le relazioni con gli Stakeholder;
SOCI: sono gli azionisti, sia di maggioranza che di minoranza;
FORNITORI: sono i fornitori di materie prime, macchinari, attrezzature, beni e servizi;
FINANZIATORI: sono gli istituti di credito e altre istituzioni finanziarie che contribuiscono al sostegno finanziario della società;
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: è rappresentata dagli organi dello Stato, dalle Autonomie Locali, e dagli Enti Pubblici quali INPS, INAIL, ASL, ecc…;
COMUNI: sono i Comuni Soci dell’Ente Concedente Ecolan SpA;
ECOLAN SpA: è la Società portatrice dell’interesse pubblico per 71 Comuni Soci riguardo al servizio di gestione integrata del rifiuto urbano;
COLLETTIVITÀ: rappresenta la comunità locale con cui l’azienda si relaziona, la scuola ed il mondo accademico, gli enti culturali, sportivi, religiosi, ONLUS, e più in generale l’intera società civile con cui l’azienda ha o potrebbe avere relazioni di scambio;
AMBIENTE: è inteso sia come contesto territoriale nel quale l’azienda svolge la propria attività produttiva sia come contesto ecologico allargato potenzialmente influenzabile dalle attività della società; si pensi soltanto all’accantonamento effettuato annualmente del gestore delle risorse finanziarie necessarie alla gestione post-mortem della discarica.