Discarica Consortile

Realizzata nel 1994 ed in esercizio dal 1995, la discarica consortile è classificata come “discarica per rifiuti non pericolosi” (ex categoria 1A) ed è suddivisa in 3 lotti, per una capacità complessiva di oltre 2.000.000 di metri cubi.

La discarica, in linea con la Direttiva comunitaria 1999/31/CE recepita in Italia con il D.Lgs 36/2003, è stata realizzata adottando tutti i requisiti tecnici necessari alla salvaguardia delle matrici ambientali interessate (acqua, aria, suolo e sottosuolo).

La caratteristica intrinseca e distintiva dell’impianto è la sua barriera geologica naturale a bassissima permeabilità, costituita da un banco di argilla grigio–azzurra del tardo pleistocene dello spessore di centinaia di metri (componente naturale), completata, sia sul fondo che sugli argini, con teli sintetici in PEAD dello spessore di 2 mm (componente artificiale) e con il sistema di drenaggio del percolato (componente costruita).

La discarica è dotata altresì di un impianto di captazione e recupero del biogas con produzione di energia elettrica, di una rete di raccolta e pretrattamento delle acque meteoriche e di opere accessorie quali: fabbricato ufficio, impianto di pesatura, ufficio pesa, centralina meteorologica, etc..

Attualmente l’impianto serve 53 Comuni della Provincia di Chieti (circa 150.000 abitanti), produttori privati ed altri Comuni della Regione Abruzzo in regime di ordinanza, per un conferimento medio di ca. 100.000 tonnellate/anno.

La continua evoluzione normativa e, conseguentemente, quella tecnologica in materia di rifiuti solidi urbani hanno giocato negli ultimi anni un ruolo decisivo nella trasformazione delle “discariche” semplicemente dette in veri e propri impianti industriali di smaltimento.

Il complesso di Cerratina è formato da:

  • Un Ufficio Accettazione con annessi due impianti di pesatura: si tratta di una costruzione all’interno della quale si trova un ufficio con doppia postazione, una sala d’attesa con distributori automatici di bevande e vivande ed un servizio igienico; adiacenti al piccolo edificio (sul fronte e sul retro) sono posizionati (uno a raso ed uno rialzato) due impianti di pesatura (entrambi muniti di telecamere “sistri”) adibiti alla misurazione delle tonnellate in ingresso;
  • Un Impianto di estrazione e recupero energetico del biogas: ovvero una fittissima rete di tubi collegati alle testate dei pozzi di estrazione (profondi svariate decine di metri e consistenti in tubi traforati “annegati” nei rifiuti) che convogliano il biogas captato prima alle centraline di smistamento e successivamente all’impianto di recupero energetico;
  • Un Impianto di Cogenerazione Energetica: consistente in due motori da poco meno di un MWt ciascuno che producono energia elettrica immessa nella rete nazionale attraverso il calore prodotto bruciando gas metano ottenuto dal biogas di discarica estratto ed opportunamente convogliato;
  • Due Sistemi di stoccaggio del percolato: il Percolato è un liquido composto da svariate sostanze disciolte nel tempo nell’acqua piovana che attraversa gli strati rifiuto per poi depositarsi sul fondo dell’invaso alla cui base sono posti su di un banco ghiaioso i pozzi di raccolta.

L’apparato si compone di due coppie di serbatoi in acciaio inox, provvisti di sistema elettronico di rilevazione dei livelli, nei quali viene stoccato il percolato raccolto dai tre pozzi posizionati all’interno di ciascuna delle tre vasche e periodicamente svuotati per il successivo trasporto e smaltimento;

  • Sistema di Scarico delle acque superficiali: consiste in un ampio sistema di raccolta delle acque superficiali di prima pioggia che grazie ad un particolare sistema di pavimentazione impermeabile consente, tramite l’allaccio alla rete fognaria consortile, il relativo smaltimento;
  • Trincea Drenante: si tratta di una barriera idraulica consistente in un anello di ghiaia posto perimetralmente all’intero invaso. a circa 15 metri di profondità (laddove si esaurisce lo strato ghiaioso ed inizia il banco delle argille), su cui sono posizionati svariati piezometri dai quali vengono periodicamente prelevati campioni di acqua al fine di ottemperare agli obblighi di monitoraggio della salubrità delle acque sotterranee;
  • Capannone Officina: adibito allo stoccaggio delle attrezzature tecniche e di piccola minuteria occorrenti alle piccole riparazioni dei mezzi d’opera utilizzati;
  • Capannone Impianto di trasbordo: si tratta di un capannone di circa 1.000 mq che, dopo aver ospitato per oltre dieci anni un impianto di pre-trattamento meccanico (trito-vagliatura) del rifiuto tal-quale, attualmente viene utilizzato come rimessa di tutti i mezzi d’opera; l’immobile, dotato di sistema anti-incendio, telecamere e sistema di allarme, è pronto per essere nuovamente utilizzato come impianto di Trasbordo del rifiuto indifferenziato a servizio della Ecolan SPA;
  • Piazzola di lavaggio e manutenzione mezzi: è costituita da una struttura coperta, aperta su di un solo lato, destinata al lavaggio periodico dei mezzi;
  • Locale apparecchiature impianto neutralizzazione odori: piccolo locale contenente un impianto di vaporizzazione di sostanze spruzzate da ugelli posizionati su tutto il perimetro della discarica al fine di diminuire l’impatto odorigeno dell’attività di smaltimento;
  • Ufficio di cantiere: piccolo casottino dotato di servizi ed allacciato alla rete aziendale;
  • Impianto di video sorveglianza: sistema di telecamere e sensori posti sia all’interno che su tutto il perimetro dell’impianto;
  • Impianto antincendio: presente sia all’interno dell’area di abbancamento che in tutte le dotazioni impiantistiche;
  • Impianto di illuminazione: l’illuminazione notturna dell’impianto è un aspetto fondamentale per la sicurezza del sito, il quale nelle ore notturne è costantemente illuminato a giorno tramite un sistema di fari posti sia sul perimetro che in posizione centrale.

Come ben evidenziato è proprio la complessità tecnologica raggiunta da questa tipologia di impianto ad aver stimolato il legislatore a sottoporre tali impianti ad un regime sempre più stringente e serrato di controlli, oggi affidati a più Enti Pubblici preposti, il più importante dei quali, l’ARTA, effettua rilevazioni periodiche e sistematiche (a diverse frequenze, a seconda delle variabili controllate) riguardo a qualsiasi tipo di immissione (liquido, gassoso, odorigeno e persino acustico) con la precipua finalità della salvaguardia dell’ambiente: la stabilità dei risultati positivi di detti controlli fanno di questo impianto uno dei migliori sul territorio nazionale.

L’attuale assenza di qualsivoglia impatto ambientale, inoltre, oggi è agevolata dalla tipologia del rifiuto attualmente conferito, consistente esclusivamente in scarto di lavorazione proveniente dagli impianti di trattamento meccanico biologico.

Si tratta di un materiale assolutamente inerte, definitivamente biostabilizzato e completamente inodore (stante la definitiva perdita delle caratteristiche di putrescibilità tipiche del materiale organico) esitato dai diversi processi industriali di trattamento delle diverse frazioni di rifiuto raccolte con l’oramai collaudato metodo della cosiddetta “Raccolta Porta a Porta”.

Le diverse tipologie di impianti di trattamento, infatti, a valle del complesso ciclo che porta al recupero del materiale raccolto (plastica, carta, vetro e metalli per le Piattaforme di Selezione del Secco Differenziato; Compost per l’Umido/Organico; CSS per il Secco Residuo), producono “scarti” consistenti in materiale non diversamente valorizzabile e/o recuperabile che viene conferito negli impianti di smaltimento. Questo materiale, proprio perché esitante da un complesso ciclo industriale, ha definitivamente perso la componente organica del rifiuto che è quella che fino a qualche anno fa determinava impatti (soprattutto “odorigeni”) sgradevoli per il territorio circostante. Dal 2016 (come dimostrato dalle tabelle) oramai in discarica viene esclusivamente conferito questo tipo di “rifiuto”.

Sono lontani i tempi in cui in discarica veniva conferito il cosiddetto “rifiuto tal quale” costituito indifferentemente da tutte le tipologie di rifiuto prodotto dai cittadini.

Estrazione biogas

Tabellari-impianti1

Tonnellate rifiuti conferiti

Tabellari-impianti2

Classificazione rifiuti smaltiti

Tabellari-impianti3
Tabellari-impianti4

Tipologie di rifiuto conferito

Tabellari-impianti5

Flussi di rifiuto conferito

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