
Non solo rifiuti
Come si legge sul portale Italiadomani.gov.it, un nuovo Paese è pronto a partire con Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Con Italia Domani il Paese avrà una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata. I cittadini italiani beneficeranno di trasporti più moderni, sostenibili e diffusi. Gli investimenti e le riforme di Italia Domani renderanno il Paese più coeso territorialmente, con un mercato del lavoro più dinamico e senza discriminazioni di genere e generazionali. La sanità pubblica sarà più moderna e vicina alle persone.
Italia Domani fa parte di Next Generation EU, un progetto di rilancio economico dedicato agli stati membri.
L’Italia integra il PNRR con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi.
Più precisamente, Next Generation EU (NGEU) è un piano da € 750 miliardi che ha l’obiettivo di rilanciare l’economia europea dopo la pandemia di COVID-19 e di renderla più verde e digitale.
L’Unione Europea ha stanziato € 750 mld, di cui € 191,5 mld per l’Italia. L’integrazione di € 30,6 mld, da parte dell’Italia, avviene mediante il ricorso ad un Fondo Complementare, finanziato direttamente dal bilancio.
Le priorità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono la realizzazione della transizione ecologica e digitale, e il recupero dei ritardi che storicamente penalizzano il Paese, relativi ai giovani, alla parità di genere e al divario territoriale.
La transizione ecologica è l’obiettivo alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo. Comprende interventi per ridurre le emissioni inquinanti, contrastare il dissesto del territorio e minimizzare l’impatto delle attività industriali sull’ambiente.
Questa transizione rappresenta un’opportunità unica per l’Italia poiché il nostro paese ha un ecosistema naturale, agricolo e di biodiversità di valore inestimabile, è maggiormente esposto a rischi climatici data la sua configurazione geografica e può trarre un grande vantaggio dalla transizione ecologica, data la relativa scarsità di risorse tradizionali e l’abbondanza di alcune risorse rinnovabili.
Nella sezione PNRR – Pubblicazione Decreti Economia Circolare del portale del Ministero della Transizione Ecologica sono pubblicati i decreti firmati dal Ministro Roberto Cingolani recanti i criteri di selezione per i progetti relativi a raccolta differenziata, impianti di riciclo e iniziative “flagship” per le filiere di carta e cartone, plastiche, RAEE, tessili (Missione 2, Componente 1 del PNRR). Sono, altresì, pubblicati i relativi gli avvisi per la presentazione delle proposte, come rettificati in data 24/11/2021.
I Decreti Ministeriali nn. 396 e 397 del 28.09.2021 prevedono un miliardo e mezzo di euro per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento degli impianti esistenti e 600 milioni di euro per la realizzazione di progetti faro di economia circolare per filiere industriali strategiche.
In conformità ai decreti ministeriali di approvazione dei criteri di selezione dei progetti relativi agli investimenti 1.1 e 1.2 della Missione M2C1 (D.M. nn. 396 e 397 del 28/09/2021), sono pubblicati i relativi avvisi per la presentazione delle proposte.
I D.M e gli Avvisi individuano distinte aree tematiche oggetto di finanziamento, con l’obiettivo di colmare le criticità e i divari strutturali rilevati, che ostacolano lo sviluppo del settore dell’economia circolare.
Le proposte devono rispettare contemporaneamente importanti criteri di ammissibilità, tra i quali:
- devono essere coerenti con gli strumenti di pianificazione di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ivi inclusi i Piani Regionali di Gestione Rifiuti (PRGR) di riferimento;
- devono essere coerenti con la normativa UE e nazionale, con il piano d’azione europeo sull’economia circolare nonché in sinergia con altri piani settoriali (ad. es. PNIEC) e/o altre componenti del piano, tecnologie innovative basate su esperienze su scala reale;
- devono essere coerenti e complementari con i programmi della politica di coesione e progetti analoghi finanziati mediante altri strumenti dell’UE e nazionali;
- non devono ledere il principio “Do No Significant Harm” DNSH sancito dall’articolo 17 del regolamento (UE) secondo il quale non è ammissibile finanziare interventi che arrechino un danno significativo contro l’ambiente.
Le proposte devono essere presentate entro e non oltre il 14.02.2022: è rimasto ben poco tempo e il rischio è quello di non raggiungere gli obiettivi sperati.